top of page
Pink Sugar

Ruben Muñoz

  • Immagine del redattore: motard Kmania
    motard Kmania
  • 30 mar 2024
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 21 ago 2024



L'articolo voglio obbligatoriamente iniziarlo ringraziando Ruben che conosco tramite una conoscenza in comune. Mi ha concesso gentilmente di fargli quest'intervista, vista la mia passione per la scrittura ed essendo lui un membro del team MT Cascos-MSI in Moto3. Un uomo di ventinove anni, catalano, che ha inseguito il suo sogno di lavorare a stretto contatto con i motori. E ci è riuscito. Il ruolo che ricopre all'interno del team è di capotecnico (quello che gli inglesi chiamano crew chief) specialmente dal lato del box di Ryusei Yamanaka (pilota giapponese), lavorando sulla sua moto. Sono sette anni che lavora in questo bellissimo mondo e dopo avere accumulato l'esperienza necessaria come telemetrico è passato al ruolo di capotecnico.

Passiamo dunque all'intervista: noi abbiamo comunicato in lingua spagnola, poi ho tradotto e rielaborato tutto in italiano.



Quale era il tuo lavoro dei sogni da piccolo?

R: "A differenza della maggior parte dei bambini, già a 4 anni dicevo di volere fare l'ingegnere perché volevo inventare cose e ho sempre mantenuto questa opinione, anche se è vero che all'inizio mi interessava molto l'elettronica, poi l'informatica e la meccanica e alla fine optai per ingegneria industriale"


Quando e come ti sei avvicinato al mondo delle moto?

R: "Uno dei primi ricordi che ho di quando ero piccolissimo è essere andato al circuito di Montmeló con i miei genitori per vedere la 24 ore (una gara di moto lunga e di resistenza) e per tanti anni ho partecipato a tutte le edizioni che potevo. Anche mio padre mi portò in moto quando ero bambino e il primo gioco che ebbi per la PlayStation2 fu MotoGP 3, quindi c'era da aspettarselo che finissi per appassionarmi a questo mondo...poi una volta entrato all'università avevo ben chiaro che volevo lavorare su questo e durante il mio ultimo anno da studente sono entrato a far parte del team MotoStudent che avevamo nella mia università (MotoSpirit UPC), che mi ha dato molte conoscenze in termini di design e geometrie motociclistiche e da lì ho potuto partecipare a una competizione a squadre per lavorare"


Cos'hai studiato per essere dove sei oggi?

R: "Ho studiato ingegneria industriale, che è un'indirizzo che si trova solo in Spagna ed essa tratta quello che si fa in tutte le altre ingegnerie, il che ti dà una visione multidisciplinare che ti aiuta a guidare gruppi di persone. La mia idea era quella di fare il master a Monlau incentrato sulla competizione, ma siccome non avevo i mezzi finanziari, ho trovato il modo di imparare da solo attraverso libri, corsi e facendo pratica a casa con materiale che potevo procurarmi"


Hai consigli particolari da dare ai giovani che sognano di arrivare in alto come hai fatto tu?

R: "Quello che direi loro è, anche se può sembrare difficile e lungo come percorso, di non scoraggiarsi e che soprattutto quello che fa la differenza è l'atteggiamento. Abbiamo tutti attraversato la fase in cui non possediamo l’esperienza o la conoscenza necessaria, ma se ci si mette impegno reale e desiderio di imparare e migliorare, i risultati prima o poi arriveranno"


Quale è il circuito che ti avvantaggia di più nel tuo lavoro e quale il peggiore da questo punto di vista?

R: "I miei circuiti preferiti sono sempre stati quelli di Phillip Island e Barcellona, ​​anche se quello che per me è sempre stato il migliore in termini di risultati e assetto è Jerez. D'altra parte penso che il circuito che mi sembra più difficile sia Le Mans perché le condizioni atmosferiche sono sempre instabili e più di una volta ha piovuto sulla griglia dopo che tutto il fine settimana era asciutto..."


Descrivi la MotoGP attuale con una parola.

R: "Complicata. Negli ultimi anni tutto è diventato molto più complesso, sempre più dipendente dall’aerodinamica e dall’elettronica. Di conseguenza in MotoGP c'è sempre più personale specializzato in un solo aspetto della moto e si allontana sempre più la figura del tecnico che era in grado di comprendere e controllare tutti gli aspetti della moto, cosa che mi piace sulla Moto3, dove è ancora relativamente facile coprire tutto"


Aspetti positivi e negativi del tuo lavoro?

R: "Il primo aspetto positivo è che ho la fortuna di avere il lavoro dei miei sogni e quello che ho sempre desiderato, cosa che non tutti possono dire. Amo viaggiare e soprattutto nelle gare extra Europee puoi approfittarne per vedere il mondo e conoscere altre culture, cosa che ti dà sempre molto. Ma è anche vero che viaggiare tanto ha anche il suo lato negativo... i miei amici e la mia famiglia devono quasi darsi appuntamento per vedermi e a livello personale non è sempre facile trovare un partner capace di gestire la lontananza per così tanto tempo, anche se quando ognuno fa la sua parte si raggiunge un equilibrio"


Credi che la MotoGP sia migliore oggi o negli anni passati, storici?

R: "Su questo argomento devo dire che il mio cuore è diviso. Da un lato come ingegnere trovo incredibile il livello raggiunto con le moto attuali (non solo con la MotoGP ma anche con il resto delle categorie), ma allo stesso tempo mi mancano le vecchie moto. Nel mio caso posso dire che ho avuto la fortuna di poter lavorare con un 2 tempi e quel rumore e quell'odore sono qualcosa di unico. D'altronde è anche vero che da quando l'aerodinamica è diventata così importante è più difficile vedere sorpassi e gare entusiasmanti come qualche anno fa"


Ti vedi ancora in questo ruolo da qui a qualche anno o pensi di poterti migliorare cambiando?

R: "Come ho detto prima, ho il lavoro dei miei sogni e la mia idea è farlo il più a lungo possibile, sia in Moto3 che in un'altra categoria. Ma è vero che ci sono sempre degli aspetti da migliorare e non si finisce mai di imparare, o almeno così la vedo io. In ogni gara imparo qualcosa di nuovo, sia dai miei compagni di squadra (sia dal lato tecnico che dai meccanici), dai piloti e anche dagli avversari, e penso che sia qualcosa che lo rende ancora più bello, visto che c'è sempre margine di miglioramento e ho sempre quella volontà di essere un po’ migliore andando avanti"


La sensazione più grande che provi per quello che fai in una parola?

R: "Passione. Penso che sia un lavoro impossibile da svolgere e mantenere nel tempo se non provi vera passione per quello che fai, perché è ciò che ti fa dare il massimo anche nei momenti in cui sei dall'altra parte del mondo e sembra che tutto vada storto. In effetti, ogni domenica prima della gara divento ancora molto, molto nervoso e mi è successo in ciascuna delle gare a cui ho partecipato da quando ho iniziato. E poi ho sempre detto che il giorno in cui smetterò di sentirmi così prima della gara potrebbe essere il momento di valutare se lasciare questo lavoro"




Per concludere, ringrazio nuovamente Ruben che mi ha dato risposte esaustive prontamente e si è fidato di me: non avevo mai scritto un articolo intervista di questo tipo ma penso di essermela cavata bene ;)

E sono anche quasi d'accordo su ogni risposta, dalla passione per un lavoro che ti porta in giro per il mondo, alle vecchie corse. Anche se da amante dei 4 tempi mi tocca dissentire sui 2 tempi ahaha...

La costanza, il credere sempre nei sogni e nell'automiglioramento possono portare in cima come è stato per Ruben. Se avete questo sogno incentivatelo, dategli il carburante di cui ha bisogno!

Tenete sempre a mente il vostro obiettivo e lo finalizzerete. Non è un mondo che regala qualcosa quello del motorsport, è chiaro. E ricordate che dietro a una moto veloce, a un pilota veloce c'è sempre ogni membro del team.

Anche per questo ho voluto dedicare un articolo a una delle persone che si vedono a volte in TV ma a cui magari non gli si da il giusto merito.


Gracias Ruben!




 
 
 

Comments


Lato DX.PNG

Pensieri ed idee di una ragazza sulla Moto GP

Il mio nome è Ilaria, e la Moto GP è la mia passione più vera, grande e sincera. Spero che la mia passione per la scrittura possa portarvi qualcosa di bello su questo blog 

For all news 

Thanks for submitting!

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Pinterest

Potete scrivermi, diffondiamo una passione!

Thanks for submitting!

© 2035 by Turning Heads. Powered and secured by Wix

bottom of page